Il successo della comunicazione sui Social fra storie ed emozioni

I Social Network sono stati un momento rivoluzionario nella fruizione del web sin dalla loro nascita, stravolgendo le abitudini di tutti noi e via via soprattutto quelle delle Aziende che ne hanno fatto (addirittura in molti casi) luogo principale di business. Oggi la loro evoluzione li ha portati ad essere parte integrante della vita di miliardi di persone ma non devono essere intesi come luogo dove fare mera pubblicità, bensì conservare il loro scopo originario: interagire con le persone, creare connessioni e legami. In che modo? Attraverso il racconto di storie, che sappiano emozionare e suscitare condivisione di valori, princìpi e sensazioni.

Raccontare dunque le caratteristiche di un prodotto in modo esaustivo e minuzioso senza invece far leva sui reali benefici che si possono ottenere nel possederlo diviene quasi inutile.

Le persone cercano prima di tutto soddisfazione in un bisogno che va ben oltre la materialità degli oggetti o dei servizi proposti. Desiderano l’appagamento spirituale, immateriale, morale e poi solo così saranno propense ad investire denaro per ottenerlo.

Capire questa necessità è il primo passo affinché qualsiasi Azienda che voglia proporsi attivamente sui Social Network operi nel modo corretto. Questi luoghi non sono una vetrina dove mostrare prodotti, non sono un luogo dove dover esserci a tutti i costi solo perché tutti ormai ne fruiscono in continuazione. Capita troppo spesso infatti di vedere negozi, società e imprese che “vivono” il mondo Social come un’estensione del proprio spazio fisico, come un pezzo del proprio sito web o, peggio, come luogo “vetrina”, freddo e abbandonato.

Un altro aspetto spesso sconsigliabile è quello di mostrare le fasi produttive di un prodotto, i vari reparti aziendali e le persone all’opera. Bisogna innanzi tutto precisare che non si può generalizzare, dunque vi sono settori dove questa operazione ha un senso (ad esempio assemblati meccanici complessi, oggetti d’arredamento come sculture, opere in vetro o cristallo, manufatti curiosi e particolarmente elaborati e così via), mentre nella maggior parte dei casi ciò è uno sforzo inutile.

Quando si produce un contenuto per il web bisogna innanzi tutto porsi due domande importantissime, seconde solo ai grandi quesiti dell’esistenza: quale reale beneficio porterà in termini informativi, conoscitivi e di intrattenimento al mio interlocutore? È originale, curioso, intrigante, stimolante e soprattutto relazionato in modo indissolubile allo scopo per cui il cliente vorrà acquistare tale prodotto?

Torniamo ai Social. Come si è visto, questi strumenti nascono come “aggregatori” di persone, che condividono interessi, gusti, passioni e valori. Vengono sempre più usati per raccogliere informazioni, pareri e opinioni, insomma sono un luogo dove a fare da padrone assoluto è l’aspetto umano. Trascurare questo fatto significa fallire qualsiasi forma di comunicazione che si voglia intraprendere.
Tuttavia un’Azienda ha la necessità di proporre ciò che produce, perché non lavora solo per la gloria né per riempire il tempo libero. Quindi come si può coniugare l’esigenza di mostrare prodotti o servizi e allo stesso tempo raggiungere il cuore dei clienti, fidelizzare quelli già acquisiti e “rapire” l’attenzione di quelli potenziali? Raccontare storie, in cui le persone possano identificarsi, mostrare un problema e la sua soluzione (attraverso ciò che si propone), suscitare emozioni, incuriosire, divertire, provocare, far ragionare, intrattenere e sensibilizzare. Insomma, toccare le corde del cuore e far sì che le persone vengano scosse e abbiano un motivo per fruire di tali contenuti. Soddisfare l’animo è il primo e imprescindibile passo verso il cliente di oggi, perché acquista qualcosa che gli possa appagare la sua mente e il suo cuore, prima ancora di un reale bisogno materiale.

Prima che a qualcuno possa venire in mente la strana domanda: “esiste una ricetta unica e valida per tutti per fare colpo sulla gente e quindi vendere di più? Occorre subito rispondere di no.

Come ben possa essere intuibile, ogni realtà, ogni prodotto o servizio, ogni persona (età, bisogni, interessi, luogo e cultura di provenienza e così via), ogni contesto, ogni target di posizionamento e moltissimi altri fattori determinano la strategia da adottare. Dunque non esisterà mai un unico metodo infallibile, ma bisognerà studiare attentamente la situazione specifica, raccogliere dati e analizzare minuziosamente ogni aspetto in gioco e dunque agire.

In generale si può affermare che un contenuto affinché raggiunga l’audience di riferimento deve essere innanzi tutto di qualità, ben curato e preciso, cioè riferito ad un pubblico ben selezionato (perché non ci rivolgiamo a tutta l’umanità, ma ai nostri clienti tipici, ossia le persone precisamente interessate), strutturato attorno a pochi o meglio ad un solo concetto/elemento, dunque far leva su chiarezza e coerenza. Prima di tutto, però, occorre sottolineare che è doveroso disporre di una strategia, non solo concepita per quel determinato contenuto, bensì un piano che si sviluppi nel tempo.

Le persone desiderano prima di tutto essere capite, ascoltate, che possano condividere ciò che succede nella vita e trovare comprensione. Solo successivamente saranno interessate a ciò che è materiale. Mai viceversa. Perché in fondo siamo esseri umani, nonostante la tecnologia, il progresso tecnico e scientifico, la diffusione capillare di tantissimi prodotti e non ultimo di internet.

Prima vengono le emozioni, poi eventualmente tutto il resto, se dovesse avanzarne tempo.

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