Nel mondo del web chiunque abbia un sito e voglia essere trovato dai visitatori deve fare i conti con i motori di ricerca (fra cui Google, Bing, Yahoo, Yandex, DuckDuckGo, Virgilio, Libero e molti altri), particolari strumenti usati da miliardi di persone in tutto il mondo per fare ricerche, trovare pagine e informazioni. Pensare a questi mezzi come mere raccolte di siti, una sorta di “Pagine Gialle” virtuali è sbagliato, perché dispongono di funzioni molto più complesse.
Come fanno questi motori di ricerca a ordinare i siti che visualizzano in base alle nostre ricerche?
Negli anni, sin dalla loro nascita, essi hanno subito un’evoluzione costante e spesso assai profonda, anche e soprattutto per il fatto che gli utenti, la Società e la “vita” stessa di internet sono cambiati profondamente. Senza dover percorrere tutte le tappe che sono state toccate nel tempo, arriviamo alle esigenze contemporanee, per scoprire insieme quali elementi siano utili per “piacere” a questi strumenti di ricerca.
È chiaro che chiunque disponga di un sito (soprattutto chi ha un’Azienda, chi vende prodotti o generalmente debba trovare più clienti, ma anche chiunque altro voglia emergere dalla massa) ha come interesse (o desiderio) quello di spiccare fra le migliaia di pagine web che affollano la rete, spesso addirittura fra i propri competitors. Per fare ciò vi è una disciplina che si occupa specificamente di questo aspetto, che trae fondamento da solide basi informatiche e dall’analisi degli algoritmi che stanno dietro le quinte: parliamo di SEO (Search Engine Optimization), acronimo inglese che racchiude tutte quelle tecniche e strategie atte a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca.
Senza entrare in tecnicismi o concetti che vanno oltre la nostra trattazione, focalizziamoci sugli aspetti più strategici e “comunicativi”, efficaci tanto quanto quelli squisitamente informatici.
Oggi più che mai l’evoluzione della fruizione di internet da parte delle persone ha portato ad un utilizzo sempre più massiccio dei dispositivi portatili, soprattutto smartphone e non ultimo tablet. Realizzare un sito “responsive ” (ossia capace di adattarsi automaticamente sia che si visualizzi da un pc desktop che da uno smartphone) è certamente un’esigenza da non trascurare. In questa direzione, dunque, bisogna concepire anche tutti i contenuti, i menu di navigazione e tutti gli elementi che lo compongono affinché siano fruibili e visualizzabili al meglio proprio da questi strumenti mobili.
Un tempo il ranking dei siti in versione mobile era strettamente legato alla loro controparte desktop. Oggi invece si tende a premiare il “mobile first“, ossia quegli spazi che sanno privilegiare la fruizione proprio da questi dispositivi in mobilità, slegandosi in modo ormai definitivo dai loro “cugini” visualizzabili nei pc.
Abbiamo appena toccato un termine che ci “perseguiterà” per tutto il nostro viaggio: i contenuti. In questo momento storico è certamente il punto principale su cui investire tutti (o quasi tutti) i nostri sforzi, per realizzarne, proporne e diffonderne di qualità. Oggi infatti i motori di ricerca tendono sempre più a premiare il valore aggiunto che si sa offrire. Dunque i visitatori devono trovare un ambiente piacevole, facile e veloce da consultare, visivamente adeguato e soprattutto esaustivo. Vietato dunque copiare dai competitors, sì invece all’ispirazione. Trarre idee dalla rete è sempre un’ottima cosa, ma senza mai seguire le orme lasciate da altri, per vari aspetti.
Innanzi tutto si rischiano penalizzazioni, in quanto ciò che piace è la novità, l’originalità e la creatività, elementi che rendono unico il nostro progetto e specialmente diverso rispetto a tutti gli altri. Attenzione quindi non solo ai testi, ma anche a tutto il materiale multimediale (audio, video e immagini) che proponiamo. Anche in questo senso valgono le medesime regole che abbiamo visto e soprattutto occhio anche agli aspetti legali che riguardano i diritti d’autore, i brevetti e in generale tutto ciò che è di proprietà altrui. Non solo si diventa sgraditi ai motori di ricerca, ma si rischiano anche spiacevoli sorprese (oltre a rimediare figuracce).
In passato ci siamo tutti abituati ad utilizzare parole chiave specifiche, le c. d. keywords, per dirla in “informatichese”, ossia termini che siano in linea con quanto cercano le persone nei vari motori e dunque indurre i medesimi ad elencare il nostro sito affinché si possa venir trovati più facilmente. Certamente ancor oggi è utile farne uso, ma non per cercare di piacere a tutti i costi a questi strumenti, bensì per agevolare le persone a trovare più facilmente ciò che desiderano leggere o vedere. In tal senso si verrà premiati non per aver “spinto” il proprio sito in una direzione specifica, ma per aver fornito un servizio di qualità alla gente.
In questo nostro affascinante viaggio abbiamo tralasciato (volutamente) un aspetto che però è corretto toccare, se non altro per completezza di informazioni. Sin qui (e come vedremo anche in seguito) si è parlato di tutto ciò che si possa fare in modo del tutto gratuito, ossia attraverso le nostre azioni. Vi sono tuttavia anche altri metodi, a pagamento, per ottenere maggiore visibilità, proporre annunci e dunque essere più facilmente rintracciabili a quegli utenti che cercano qualcosa o qualcuno come noi o i nostri prodotti. Il sistema più noto in tal senso è certamente Google Adwords, ma non è il solo.
Tutte le strategie che adotteremo devono sempre essere quindi incentrate sui nostri visitatori, dunque sulle persone. Sembra una banalità quasi disarmante, tuttavia in passato si è sempre cercato di sfruttare stratagemmi, algoritmi, strumenti informatici e quant’altro, mentre oggi dobbiamo concentrarci (o forse avremmo dovuto da sempre, chissà…) principalmente sul visitatore. È lui il nostro interlocutore. È a lui che dobbiamo offrire uno spazio piacevole, accogliente e soprattutto utile. Solo così sarà soddisfatto e il motore di ricerca lo capirà, premiandoci.
Serve sempre un approccio strategico, ponendosi le domande giuste e analizzando i dati che ci giungono dalle visite che riceviamo. Solo così sapremo produrre contenuti “giusti”, ossia adatti al nostro pubblico, oltre ad offrire le opportune informazioni sui prodotti se ad esempio dovessimo gestire un e-commerce.
Resta sempre valida l’opportunità di disporre di link provenienti magari da fonti autorevoli e che indirizzano le persone verso il nostro spazio, mentre è assolutamente da bandire lo spam e qualsiasi cosa abbia elementi negativi, perché oggi vi è grandissima attenzione proprio per proteggere i visitatori, guidandoli ed evitando loro di incappare in siti che possano essere di dubbia qualità, se non addirittura pericolosi.
Un altro aspetto importante e non secondario è quello della lingua. È sempre preferibile proporre un sito nella giusta lingua affinché chi ci raggiunge e legge sia a suo agio. Attenzione, si parla di produrre contenuti in un idioma specifico in base ai propri visitatori, non di tradurre quello che si ha già, magari con risultati di dubbia qualità. Massima cura dunque a ciò che si scrive, si propone e come si interloquisce con le persone, perché anche questo aspetto, oltre a ciò di cui ci stiamo occupando in queste righe, riguarda anche il nostro biglietto da visita.
Oltre a tutto ciò vi sono numerosissimi altri aspetti da tenere in considerazione, informatici e non, affinché si possa disporre di siti piacevoli, qualitativamente gradevoli e soprattutto ben indicizzati in rete, ma è evidente che si debba analizzare ogni realtà come un mondo a sé. Infatti non è la stessa cosa dover gestire il sito di un negozio online che vende televisori, piuttosto che quello di una clinica dentistica oppure di un’agenzia viaggi o il blog di un fotografo di moda. Si hanno dunque esigenze diverse, un pubblico profondamente differente e di certo le strategie da adottare devono necessariamente essere approntate per ogni specifico settore.
Anche qui vale la regola d’oro che tuona così: mai, mai, mai improvvisare!
Infine, occhio alla cooperazione del sito con i social network, relazione che oggi si può definire indissolubile e imprescindibile, che sarebbe di certo un sacrilegio se non fosse curata adeguatamente in qualsiasi strategia comunicativa che si rispetti.