Workshop: uno strumento potentissimo e utile per le Aziende

Negli ultimi anni sono fioriti ovunque corsi di qualunque tipo, di persona o a distanza. Un workshop, per chiamarlo in modo ormai noto a tutti, è davvero uno strumento utile oppure una perdita di tempo?
Vediamo cosa può distinguere un corso di successo da un fiasco totale.

workshop

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Spesso, in tutte le realtà aziendali, vi è necessità di mettere in relazione persone con competenze differenti, con un percorso accademico e professionale diverso e, magari, con esigenze diverse. Un avvocato, un medico, un ingegnere, un artigiano, un negoziante o un economista parlano linguaggi diversi, spesso incomprensibili al di fuori del proprio settore.

Tutti loro, però, prima o poi, potrebbero trovarsi nell’impellenza di incontrarsi per giungere a decisioni, accordi o meglio comprendere le dinamiche del mercato e agire di conseguenza in modo consapevole. Ecco che un workshop, che qui intendiamo in materia di comunicazione e marketing, diviene un elemento di vitale importanza. Da solo, però, serve a poco. Spesso, troppo spesso questi corsi sono strutturati male, dispersivi e ricchi di tecnicismi, acronimi e termini esotici.

Lo scopo non è far sì che il relatore appaia come un brillante conoscitore della materia, bensì far capire nel modo più semplice e diretto possibile i vari concetti affinché siano realmente utili e il corso stesso diventi un momento di formazione, condivisione e creazione di relazioni.

Le persone hanno poco tempo da perdere. Questo è un elemento che ha un costo, perché si spendono energie (e denaro) distogliendo l’attenzione dal lavoro. Ecco dunque che l’esperienza formativa deve tenere in considerazione questo valore e massimizzare il profitto che ogni partecipante può trarre.

Come fare? L’abilità e la professionalità del relatore sono fondamentali. Conoscendo il suo pubblico, saprà dialogare in maniera comprensibile, rivolgendosi alle persone nel modo giusto, usando preferibilmente mappe, schemi e diagrammi che facilitano la comprensione, attirano l’attenzione e non creano distrazione come lunghi e complicati testi. Serve peraltro una seria e puntuale pianificazione e organizzazione, per parlare di ciò che realmente interessa, possa confutare i dubbi e soprattutto non faccia perdere tempo in concetti superflui o innecessari al momento.

Il “coach” è dunque un allenatore e vero e proprio, uno stratega che guida i suoi “allievi” verso il loro vero obiettivo. In tale contesto entra in gioco anche il neuromarketing che, seppur usato normalmente al di fuori dell’ambiente aziendale per conquistare clienti, è un validissimo strumento anche al suo interno, proprio per far comprendere meglio i concetti, affidandosi anche all’enorme potere della comunicazione assertiva. Occhio anche ad un ulteriore elemento che non deve mai mancare e che va allenato: la creatività.

La preparazione del personale è qualcosa di speciale che, purtroppo, molte Aziende sottovalutano o svolgono in modo inefficace. Oltre al suo reale scopo, apprendere e formarsi è uno strumento dal valore inestimabile perché porta alla conoscenza e alla condivisione di un linguaggio comune fra professionisti molto diversi, seppur magari colleghi.

Un corso ben strutturato sa creare valore conoscitivo, rapporti interpersonali più intensi, abbatte le barriere che esistono fra professioni diverse e avvicina tutti verso il conseguimento di uno scopo comune. Un workshop che invece non ha queste caratteristiche si tramuterà in un pessimo momento di mutua incomprensione, noioso, costoso e inefficace.

Vi sono differenze fra quelli organizzati e realizzati all’interno dell’Azienda o all’esterno? E quelli online?

Essenzialmente non è il mezzo o l’ambiente a fare la differenza, ma la qualità. Dove c’è serietà, professionalità, competenza ed esperienza ci sono anche i risultati. Certamente dal vivo diventa ancor più piacevole perché si dialoga direttamente, si fanno esercitazioni e si risponde più facilmente alle domande dei partecipanti, ossia vi è un rapporto più diretto e “vicino”, oltre a instaurare una relazione più stretta e amichevole. L’impegno profuso dalle persone è spesso maggiore perché si sentono più coinvolte e meno distratte, massimizzandone quindi i risultati.

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