Ipnotico, discreto e affascinante: la vita segreta del grigio

Emblema per eccellenza del lusso, il grigio è figlio del bianco e del nero e, per certi versi, ne acquisisce alcune caratteristiche da entrambi, tuttavia brilla di luce propria. È veramente il caso di dirlo!

Con questa particolare cromia chiudiamo la serie dei “non-colori“, che abbiamo già imparato a conoscere. Tuttavia con esso si aprono nuovi scenari che ci accompagneranno lungo tutto il viaggio alla scoperta dei colori e dei loro significati simbolici, usi preferibili e molto altro. Parliamo di luminosità, tonalità e saturazione, caratteristiche che identificano e determinano tutte le altre cromie.

Semplificando si può affermare che la tonalità è la qualità percettiva dei colori, come li conosciamo, la saturazione è la quantità di colore percepito, mentre la luminosità è la quantità di bianco o di nero presente nella cromia stessa che la fa apparire più chiara o più scuraInfine merita un posto di grande rilievo la brillantezza o intensità, che riguarda la quantità di luce percepita. Più è intensa, più un colore apparirà vivido, viceversa sarà “spento”.

La combinazione di tutti questi elementi è la base della creazione (o percezione) di tutti i colori (e di tutte le sfumature) che vediamo e modificando tali parametri possiamo ottenere qualunque cromia, in tutte le sue declinazioni.

Torniamo al grigio, che a questo punto si sarà sentito abbandonato…

Grazie ai concetti che abbiamo appena visto, il grigio può muoversi attraverso uno spettro assai ampio, ossia dal bianco “sporco” sino ad un passo dal nero, passando da molteplici intensità. Come vedremo fra poco (e in modo assai più accentuato con tutti gli altri colori), la simbolica di solito fa grande distinzione fra colori della medesima tonalità ma con saturazione, brillantezza e luminosità differenti, perché i significati che si possono attribuire cambiano anche in modo radicale.

Il grigio ha un indubbio vantaggio rispetto a moltissime altre cromie: è ben gradito anche da chi ha difficoltà a percepire i colori oppure semplicemente li vede in modo diverso rispetto alla maggioranza delle altre persone. Ricordiamo infatti (e non dimentichiamolo mai!) che i colori vengono visti in modi differenti da individuo a individuo, spesso in modo assai impercettibile, altre volte in maniera più marcata. Questo fatto è sempre da tenere in considerazione quando si decide di usare una cromia piuttosto che un’altra, la sua saturazione, brillantezza e così via. Infatti i colori sono percepiti dall’occhio ed è la strepitosa capacità dei vari elementi che lo costituiscono (principalmente coni, bastoncelli e la retina) ed anche l’elaborazione cerebrale a farci “vedere” il meraviglioso mondo colorato che ci circonda, tuttavia ognuno ha capacità e caratteristiche differenti.

La peculiarità del grigio che lo rende assai utilizzabile in numerosi contesti è la sua straordinaria versatilità. Questa particolare cromia ben si sposa praticamente con quasi tutti gli altri colori (dipende dalla luminosità o saturazione scelte) e, purtroppo (o per fortuna), stringe una relazione simbiotica con essi, perché da sola in taluni contesti può apparire “triste”.

Simbolicamente il grigio è spesso associato al lusso, all’eleganza e alla discrezione, non sfigurando mai ed apparendo una scelta di stile e di gran classe. Non stanca la vista e può essere un’eccellente alternativa meno marcata rispetto al nero. Spesso infatti gli abiti eleganti sono grigi, oppure i gioielli sono custoditi in confezioni grigie, così come le auto (nelle versioni “argento” o “grigio scuro”) sono la scelta più classica per i modelli di punta.

Un altro indubbio vantaggio di questo curioso “colore-non-colore” è senz’altro il fatto che non è mai “fuori moda” e di norma non stanca il suo utilizzo, perché non subisce le tendenze. È quindi un’ottima scelta che non tramonta mai ma che se opportunamente rinnovata sa essere sempre moderna e apprezzata.

Abbiamo parlato anche del suo lato negativo, ossia l’accezione triste. Il grigio in natura ci ricorda infatti un cielo nuvoloso, la pioggia e la desolazione. Anche il dizionario ci ricorda che esistono dei lemmi associati a questo colore e che sono relazionati con questo particolare stato d’animo (ad esempio il grigiore, sinonimo di monotonia, noia e appunto di tristezza).

Per evitare che ciò accada dobbiamo saper usare il grigio in modo opportuno, declinandolo in base al contesto e scegliendo in modo oculato la brillantezza, ma soprattutto il suo abbinamento con altri colori che ne determinano conseguentemente il risultato finale e dunque il senso simbolico complessivo.

In termini assai generali si può affermare che le versioni più chiare trasmettono più leggerezza e freschezza, mentre quelle più scure sono maggiormente indicate a contesti più formali e classici, tuttavia come abbiamo visto dipende necessariamente dai colori che si sceglie di abbinare affinché il risultato finale ne sia determinato.

Quando abbiamo parlato di brillantezza, abbiamo detto che scaturisce dalla quantità di bianco o di nero presente in una cromia e dunque se essa sarà vivida oppure “spenta” o, per restare in tema, più grigiastra. Ecco, il grigio ha un’altra curiosa caratteristica: se mescolato con altre cromie, seppur esse in minima quantità, si trasformerà in tali cromie nella loro declinazione più “spenta”.

Comunque si voglia e qualsiasi grigio si scelga, questo strepitoso elemento sa adattarsi ad un’enorme varietà di situazioni e contesti, ma come spesso accade quando tutto ci sembra così facile e scontato, bisogna ricordare che va saputo gestire con attenzione, altrimenti il risultato finale potrebbe rivelarsi poco gradevole, triste e particolarmente monotono.

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