Segnali di pericolo, passione, sangue e tramonti infuocati. Il rosso è il simbolo dell’amore per eccellenza, del cuore e delle emozioni più intense. Una scelta di enorme impatto che richiama l’attenzione e suscita sempre reazioni forti. Prorompente, ardente e di grande impatto, è capace di avvolgere ogni cosa con calore e temerarietà.
Perché viene così usato? Il rosso è il colore che nello spettro gode della lunghezza d’onda più lunga che i nostri occhi possono percepire, alla stessa stregua di ciò che abbiamo visto per l’arancione, ma in modo ancor più marcato. Oltre a lui vi è solo l’infrarosso, invisibile alla nostra vista, ma che per certi aspetti si può percepire attraverso la sensazione di calore che infonde sulla nostra pelle, ad esempio in una giornata soleggiata. Ecco dunque che il rosso trova eccellente applicazione nella segnaletica stradale o nei cartelli commerciali, sfruttando la sua capacità di vedersi già a grande distanza. Vi sono studi che dimostrano anche i suoi effetti energizzanti sulle abitudini umane, prepara all’azione, aumenta la pressione sanguigna e stimola i nostri sensi, tenendoci all’erta. Il rosso è un colore estremo, non solo perché è l’ultimo baluardo della visione umana, bensì anche a livello simbolico trae spunto dalle sue caratteristiche fisiche per essere al centro dell’attenzione, mai banale e di secondaria rilevanza. Lui è e vuole essere il protagonista assoluto. Sempre.
In numerose culture viene usato come sinonimo di vitalità, simbolo del sangue che fluisce e dona la vita, associato al Sole che sorge (è presente addirittura nella bandiera del Giappone, proprio con questa accezione) e in generale alla positività, alla forza e al vigore, all’energia dirompente senza mezze misure.
L’utilizzo del rosso, colore primario e alla base della creazione di numerose altre cromie che ne derivano, deve sempre essere accuratamente ponderato, non tanto per i significati simbolici che lo accompagnano, bensì per le sue peculiarità percettive, che lo rendono assai “violento” per i nostri occhi. Eccellente quando viene usato con moderazione e in modo opportuno, ad esempio per esaltare alcuni elementi e spiccare in mezzo ad altri, diviene peraltro estremamente inadeguato quando usato in eccesso.
In comunicazione e nel mondo della rete si consiglia un uso attento e generalmente mai eccessivo, viceversa si corre il rischio di ottenere un effetto fastidioso per i sensi di chi osserva, stancante e dunque poco edificante per il messaggio che si desidera veicolare. Quando invece appare in modo studiato e minuzioso sa trasmettere emozioni forti, focalizzare l’attenzione con grande precisione ed essere garanzia di forte personalità. Perfetto dunque per attirare lo sguardo su determinati elementi grafici, parole o simboli, certamente meno indicato come sfondo o per superfici di grandi dimensioni, come intere finestre o riquadri contenenti testo. Perché? Per il fatto che, data la sua lunghezza d’onda, giungerà ai nostri occhi prima e in modo più intenso lo sfondo anziché il contenuto, dunque dovremo compiere uno sforzo doppio per leggere e cogliere il tutto, stancando la vista in modo eccessivo e immotivato.
Già in altri casi abbiamo assistito a fatti simili. I colori ci offrono potenzialità strepitose, ci mostrano il mondo che ci circonda in tutte le sue straordinarie sfumature e dunque arricchendo la nostra percezione di esso in modo unico, tuttavia vanno saputi usare sfruttando le loro proprietà fisiche e quelle simboliche, in un costante e delicato equilibrio fra scienza e creatività, senza mai dimenticare la cultura umana che segue regole che variano di luogo in luogo e di epoca in epoca. Il rosso è forse l’esempio più esplicito che meglio di altri sa condensare in sé questi concetti, perché non conosce mezze misure, in tutte le sue gradazioni è sempre intenso, maestoso e interessante, simbolo indiscusso delle passioni più accese.
Ricordiamo infine che il rosso, insieme al verde e al blu, viene percepito in modo più “immediato” rispetto ad altre cromie anche a causa della conformazione dei nostri occhi, in quanto fra i fotorecettori di cui disponiamo (i coni per la percezione dei colori e i bastoncelli sensibili alla luminosità e posizionati nella zona periferica e adibiti alla visione notturna), i coni sono quelli che ci permettono di distinguere i colori e ne esistono di tre tipologie, quelle appunto sensibili a queste tre cromie appena enunciate.